Il dollaro si affaccia sul mercato forex settimanale con una rinnovata solidità. La valuta verde ha infatti facilmente consolidato i guadagni ottenuti successivamente al FOMC, e può ora veleggiare sereno sulla scia di dati Pil USA del terzo trimestre migliori del previsto (la crescita è del 3,5% t/t, da 4,6%, contro consenso del 3%). In ogni caso, a creare le basi di beneficio è stato soprattutto il messaggio trasmesso dalla Fed, con la conseguenza di rendere le prossime mosse della banca federale a stelle e strisce maggiormente ficcanti per il futuro dei cambi valutari. Su tale fronte, rilevante sembra essere la giornata del venerdì 7 novembre, quando verranno pubblicati i dati contenuti nell’employment report: il bivio è tale che se le statistiche fossero deludenti, il dollaro potrebbe correggere fino ad erodere – totalmente o parzialmente – i guadagni ottenuti post FOMC. Agisce simmetricamente l’euro, penalizzato dal fatto che i segnali provenienti dall’economia dell’area euro rimangono complessivamente molto deboli. A fronte dell’aumento dell’indice di fiducia economica dell’area, infatti, è negativo l’impatto della contrazione della spesa per consumi proveniente dalla Francia. La stima d’inflazione dell’area è fortunatamente cresciuta da 0,3% a 0,4% a/a ad ottobre, ma il core è sceso da 0,8% a 0,7% contro attese di stabilizzazione. Anche in questo caso, fondamentale è l’appuntamento di giovedì, quando si riunirà la Bce. Per quanto concerne la sterlina, la valuta britannica ha perso qualche posizione ma ha dimostrato di poter tenere meglio gli impatti negativi rispetto all’euro. A nostro giudizio, l’unico appuntamento di rilievo nei prossimi giorni sarà l’Inflation Report del 12 novembre, dal quale potrebbero uscire informazioni macroeconomiche piuttosto importanti. Di contro, la riunione della Bank of England prevista per giovedì prossimo non dovrebbe apportare particolari novità. Da verificare, infine, il modo con cui lo yen riuscirà a governare il nuovo sentimento derivante dall’annuncio della Boj di un nuovo stimolo monetario. Proseguiranno le correzioni o si abbandoneranno i minimi ora ritrovati?