Bitcoin, la nuova frontiera del trading?
Pur essendo la moneta virtuale più nota al mondo la sua credibilità, in ambito finanziario, era pari a zero. Questo fino pochi anni fa, adesso le cose sembrano cambiate, e non si tratta solo di una questione tassi di cambio. Le autorità regolamentari dello Stato di New York hanno prodotto la prima licenza di società fiduciaria per le negoziazioni di Bitcoin, valuta virtuale che potrebbe rappresentare il vero futuro dei mercati finanziari.
Il Bitcoin è un parto della Rete, legato alla realtà del Deep Web, ma di cosa si tratta esattamente? Da dove nasce e quali sono le prospettive aperte delle autorità newyorkesi? È una moneta virtuale controllata e scambiata tra vari server distribuiti sulla Rete, una struttura basata sul concetto di P2P, uno scambio di dati tra utenti senza alcuna figura deputata alla mediazione.
L’esperienza Bitcoin nasce nel 2008, dall’iniziativa di un programmatore noto con il nickname di Satoshi Nakamoto. Fin dal suo esordio il Bitcoin si è presentato come un software installato su vari computer, sui quali altri utenti possono intervenire in remoto. Per queste caratteristiche è una valuta esclusa dal controllo delle riserve monetarie globali.
Gli elementi che contribuiscono alla costituzione e gestione dei Bitcoin sono due: i “miner” e i “wallet”. I primi si sostanziano in calcolatori che integrano la rete P2P di Bitcoin andando a verificare la correttezza delle operazioni, mentre il Wallet è un software che consente di accedere alla rete Bitcoin.
Grazie al Wallet si possono compiere diverse operazioni, alla stregua di un servizio di home banking. Vi sono vari “portafogli”, sia per computer che per dispositivi mobile, come, ad esempio, BitcoinWallet, per tablet e smartphone Android.
ItBit, la nuova società per le negoziazioni di Bitcoin
Finora i Bitcoin sono rimasti una realtà propria del Web in misura quasi esclusiva, ma adesso anche il mondo della finanza sembra pronto a un riconoscimento ufficiale. La società autorizzata dallo Stato di New York si chiama ItBit, ed è la prima che negoziando Bitcoin ha conseguito una licenza riservata alle trust company. Ciò significa che la piattaforma di trading potrà fruire dei clienti statunitensi.
ItBit sembra voler fare le cose in grande. Oltre ad aver ottenuto la licenza avrebbe incassato 25 milioni di dollari come nuovi finanziamenti. Ha inoltre recentemente nominato consiglieri due importanti rappresentanti dell’establishment statunitense: Sheila C. Bair, ex presidente della Federal Deposit Insurance Corporation, e Bill Bradley, ex senatore del New Jersey.
“L’approvazione dal dipartimento finanziario di New York ci consentirà di condurre la nostra funzione come custodi per gli asset dei nostri clienti, espandendo i nostri servizi ai clienti statunitensi, che rappresentano il mercato di Bitcoin numero uno al mondo. E la licenzia ci permette di lavorare con lo standard più alto mai ricevuto da una società di bitcoin“, ha dichiarato il co-fondatore e amministratore delegato Charles Cascarilla.
Grazie alla nuova licenza, ItBit potrà gestire le contrattazioni nello stato di New York. Operazioni che saranno sottoposte al controllo del dipartimento di Servizi Finanziari. Al di là del singolo caso, gli elementi coinvolti sembrano descrivere, nei confronti del Bitcoin, un sincero interesse da parte del mondo della finanza ufficiale. La valuta virtuale per le sue caratteristiche e l’assenza di un ente centrale deputato alla gestione potrebbe costituire un’incognita ma anche un’importante opportunità di profitto per i trader
Resta da capire l’effettivo impatto del trading Bitcoin sul mercato europeo e soprattutto italiano, dove l’offerta è già molto articolata e, al momento, focalizzata sul settore del trading binario.
In merito vi invitiamo a visitare il portale specializzato tradingbinario.it, che presenta una comparazione delle diverse piattaforme disponibili nel nostro Paese.