Notizie non troppo soddisfacenti, sul fronte macro negli Stati Uniti, dove le vendite al dettaglio a novembre aumentano di +0,1 punti percentuali su base mensile contro consenso di 0,3 punti percentuali, e dopo il +0,6 per cento su base mensile di ottobre (rivisto da +0,8 per cento mese su mese), con un contributo negativo delle auto. Al netto delle auto la variazione è di 0,2 per cento su base mensile.
Ad ogni modo, il dato di novembre non deve sorprendere, considerato che a settembre e a ottobre le vendite sono aumentate a ritmi difficilmente sostenibili, spinti in particolare dalle auto dai materiali da costruzione, ma sostenuti da aumenti diffusi a quasi tutte le voci. Il rallentamento di novembre è dunque in gran parte fisiologico e non mette in dubbio il trend di crescita dei consumi. Il continuo aumento della fiducia, insieme al miglioramento costante del mercato del lavoro, al rialzo del mercato azionario e all’aspettativa di possibile espansione fiscale mantengono solide le prospettive dei consumi a fine 2016 e nel 2017, con incrementi attesi intorno a 2,8 per cento trimestre su trimestre, annualizzato.
A proposito di dati macro economici, i prezzi all’import a novembre calano di -0,3 per cento mese su mese, dopo +0,4 per cento mese su mese di ottobre. Al netto del petrolio, i prezzi sono invariati su base mensile. Il petrolio registra un calo di -4,7 per cento su base mensile, dopo due mesi di forti rialzi; la correzione di novembre è transitoria, e dovrebbe essere seguita da un trend verso l’alto in seguito all’accordo OPEC. Tuttavia il contributo positivo delle materie prime dovrebbe essere controbilanciato dagli effetti dell’apprezzamento del dollaro che metteranno pressioni verso il basso sui prezzi all’import nei prossimi mesi.