Tempo di aggiornamenti macro economici anche in Giappone, dove l’istituto nazionale di statistica accerta che l’inflazione, rilevata nel corso del mese di marzo (ultimo mese al quale è possibile ricondurre una statistica ufficiale) rimane debole. Il CPI nazionale è aumentato di 0,2 per cento anno su anno, contro 0,3 per cento anno su anno del periodo immediatamente precedente.
Per quanto concerne il principale dettaglio del dato statistico, emerge come l’indice al netto degli alimentari freschi sia stato in rialzo di 0,2 per cento anno su anno, posizionandosi in tal modo su una statistica praticamente identica a quella di febbraio. L’indice al netto di alimentari freschi ed energia torna a contrarsi su base annua, con -0,1 per cento anno su anno da +0,1 per cento anno su anno di febbraio: si tratta del primo dato negativo da metà 2013.
Per gli analisti, gli indici sembrano essere stati frenati dal crollo delle tariffe della telefonia mobile, che gradualmente rientrerà nei prossimi mesi. L’inflazione al netto di alimentari ed energia rilevata a Tokio ad aprile aumenta, pur restando in territorio negativo, a -0,1 per cento anno su anno da -0,4 per cento anno su anno. Peraltro, il trend dei prezzi dovrebbe tornare a essere moderatamente positivo, ma rimanere saldamente al di sotto dell’obiettivo della BoJ.
Sempre tra i principali aggiornamenti macro economici diramati negli ultimi giorni, da Tokio arriva anche il dato sulla spesa delle famiglie (al netto di auto e altre voci volatili), che a marzo cala di -2,9 per cento mese su mese in termini reali, dopo due mesi di andamento contraddistinto da aumenti solidi. Su base trimestrale, la spesa è in rialzo e punta comunque a una dinamica positiva dei consumi nel primo trimestre.