Era nell’aria, ed è puntualmente arrivata: parliamo della proroga per l’Opa che è stata lanciata sulla Caltagirone editore dalla società Chiara Finanziaria, il veicolo controllato indirettamente da Francesco Gaetano Caltagirone. L’Opa avrebbe dovuto concludersi lo scorso venerdì, ma la società ha annunciato di aver concordato con Borsa Italiana un allungamento del periodo di adesione per ulteriori 6 giorni di contrattazioni aperte (ovvero, 10 giorni di calendario), con scadenza che risulta essere così prorogata effettivamente al prossimo 18 settembre.
La decisione della holding capitolina riconducibile alla famiglia Caltagirone arriva dopo il deludente livello di adesioni registrato finora dall’offerta, che lo scorso giugno venne promossa su 33,8 milioni di titoli (pari al 27,1 per cento del capitale della società) e, come noto, finalizzata a traghettare l’azienda al di fuori dei listini dei mercati regolamentati.
Ebbene, stando a quanto afferma l’ultimo report diffuso dalla stessa Borsa Italiana, dall’inizio dell’operazione sono state consegnate all’Opa 74.611 azioni, che sono pari solamente allo 0,22 per cento delle azioni oggetto dell’offerta, pur non tenendo in considerazione la presenza dei titoli ordinari che sono stati acquistati giovedì e che, in base al precedente cronoprogramma, non potevano essere apportati in adesione all’offerta
insieme a quelli rilevati venerdì.
A questo punto è molto arduo cercare di prevedere quali potrebbero essere i comportamenti del gruppo editoriale romano al termine della nuova scadenza. Gli scenari sono tutti aperti (come un rilancio su valori più contenuti rispetto a quelli registrati dal titolo a inizio settimana), ma è ancora prematuro per poter effettuare delle previsioni attendibili su quel che accadrà alla società che, evidentemente, sta faticando più del previsto ad arrivare al delisting così atteso.