La settimana che è appena iniziata è ricchissima di spunti sul fronte Forex, e i nostri attenti lettori trader farebbero bene a segnare sul proprio calendario di riferimento i principali elementi di attenzione. La partenza è garantita oggi con l’ISM manifatturiero, che si attende in lieve flessione ma non tale da segnalare l’indebolimento del settore (quanto – soprattutto – a normalizzare l’ampio progresso riscontrato nel mese precedente). Per il dollaro (e non solo!) l’appuntamento più atteso sarà comunque il report sull’occupazione in pubblicazione venerdì. Ogni giorno, da qui alla fine della settimana, vi saranno inoltre i discorsi della Federal Reserve, aperti domani da quello della Yellen. Mercoledì verrà invece pubblicato il Beige Book. A poco più di due settimane dal prossimo FOMC del 17 dicembre, si cercherà dunque di capire se la Fed stia o meno scegliendo di assumere una posizione precisa sul timing del primo rialzo dei tassi di interesse di riferimento. Settimana importante anche per l’euro, che vivrà le “emozioni” più evidenti giovedì, con la prossima riunione BCE e, successivamente, con i dati sul mercato lavoro USA di venerdì. Tranne sorprese attualmente non prevedibili, la Banca centrale europea dovrebbe confermare le recenti aperture verso ulteriori azioni espansive se lo scenario dell’area resterà critico come ora. Un valore importante sotto il profilo segnaletico dovrebbe inoltre averlo l’aggiornamento delle proiezioni di crescita e di inflazione, probabilmente al ribasso. La scorsa settimana, se ben ricordate, l’euro aveva dimostrato di non avere una dinamica particolarmente convincente sul fronte endogeno, con sostanziale assenza di spunti propri della moneta unica (che partita sui minimi recenti a 1,2360 non è riuscita a portarsi oltre la prima resistenza tecnica di 1,2531 EUR/USD). Questa mattina il PMI è stato rivisto al ribasso per il peggioramento dell’indice tedesco. Confermiamo, anche per questa settimana, il fatto che i rischi appaiano per lo più essere improntati verso il basso. Infine, settimana iniziata positivamente per la sterlina, che da un minimo appena sotto 1,5600 GBP/USD sta cercando di avvicinarsi a 1,5800 GBP/USD aiutata dai buoni dati su credito al consumo e PMI manifatturiero, risultati entrambi migliori delle attese.