Secondo quanto affermano gli ultimi dati diffusi dall’Arbitro bancario finanziario di Bankitalia, i ricorsi tra clienti e banche sarebbero saliti del 60 per cento tra il 2015 e il 2016, a quota 21.652 unità. Per quanto concerne le motivazioni di un simile boom, si tenga conto che in buona parte tale incremento risulta essere spiegato dall’aumento dei ricorsi in materia di estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e in particolare delle richieste di restituzione delle commissioni sostenute in sede di accensione del finanziamento, con controversie più raddoppiate.
Peraltro, come sottolinea via Nazionale, al netto della cessione del quinto la crescita dei ricorsi risulta essere fisiologica, con diminuzione di quelli in materia di utilizzi di carte di debito e di credito, grazie anche ai maggiori presidi di sicurezza che sono adottati dagli intermediari, mentre risultano essere invariati quelli relativi ai conti correnti. Sono invece in aumento i ricorsi relativi ai mutui.
Il report evidenzia altresì come lo scorso anno si sia giunti a decisione di 13.770 ricorsi, e il 75% delle volte l’esito ha dato ragione alla clientela, alla quale è stato riconosciuto un valore complessivo di oltre 13 milioni di euro. Per il 50% dei casi l’esito è stato un accoglimento totale o parziale delle richieste formulate, mentre nel 25% dei casi si è trattato di una cessione della materia del contenere per soddisfazione del cliente nel corso della procedura. L’adesione degli intermediari alle decisioni dell’Arbitro è stata intorno al 99% e, dunque, quasi totalitaria.
Banca d’Italia segnala altresì che alla fine del 2016 ha istituito i quattro nuovi Collegi di Bari, Bologna, Palermo e Torino, e come l’attività dell’Arbitro sia cresciuta anche nei primi mesi del 2017: fino al mese di aprile erano stati già presentati ben 10.028 ricorsi.