Venerdì scorso i mercati azionari hanno contraddistinto le proprie evoluzioni con delle chiusure piuttosto contrastate. Partiamo ad esempio con il modesto calo in USA, dove l’indice più rappresentativo, lo S&P 500, ha retrocesso il proprio valore di 0,09 punti percentuali, nonostante notizie societarie evidentemente favorevoli. Le variazioni sono state pressochè nulle in Europa, con l’indice Euro Stoxx 500 invariato, il Dax +0,1 per cento, l’FTSE MIB +0,15 per cento, l’IBEX 35 +0,4 per cento, in attesa anche della pubblicazione delle trimestrali europee, che entrerà nel vivo a partire questa settimana.
Positivo il Nikkei, in Giappone, che questa mattina ha dato seguito a un rialzo di 0,2 per cento, nonostante i dati deboli delle esportazioni rilevati nella bilancia commerciale di settembre.
Per quanto attiene invece i mercati obbligazionari, si registra un modesto rialzo in Europa venerdì, con volumi sottili e marginali correzioni dei rendimenti diffusi sia ai titoli core sia a quelli periferici. A fine giornata, il BTP a due anni tratta in area -0,08 per cento, mentre il decennale si muove poco intorno a 1,36 per cento, con lo spread rispetto ai titoli tedeschi in area 135 e il Bund che è tornato in area 0 per cento.
Infine, ricordiamo come dopo la chiusura dei mercati, Fitch ha confermato il rating BBB+ dell’Italia, ma ha rivisto verso il basso l’outlook, da stabile a negativo, sulla base delle prospettive di crescita deboli, della minor determinazione per il consolidamento dei conti pubblici e dell’incertezza politica. L’agenzia di rating DBRS ha confermato il rating del Portogallo a BBB-, permettendo così ai titoli portoghesi di essere inclusi come collateral nelle operazioni BCE.