Il private label e il white label rappresentano due metodi molto utili di commercio dei propri prodotti ma… sai esattamente di che cosa si tratta?
Iniziamo con il rammentare che se hai un’idea per il prodotto “perfetto”, ma non hai i soldi o il desiderio di costruire i tuoi processi produttivi, il private label potrebbe essere il modello di business ecommerce giusto per te. Le aziende che producono prodotti fuori sede per la vendita inviano i piani o i prototipi a un produttore terzo, che produce il prodotto per soddisfare le specifiche del cliente e può spedirlo direttamente al consumatore, a una terza parte come Amazon o alla società che vende il prodotto finale.
Insomma, il private label è una sorta di produzione su richiesta che ti permette di disporre di importanti vantaggi. Potrai ad esempio cambiare rapidamente e senza traumi i tuoi fornitori nel caso in cui tu abbia problemi con la qualità del prodotto. I costi di avvio sono inoltre minimi e, se ti interessa potenzialmente aprire i tuoi impianti di produzione in un secondo momento, questo è sicuramente un buon modo per testare un nuovo prodotto o concetto senza troppi sforzi finanziari.
E il white label? Il white label è piuttosto simile: scegli un prodotto che è già venduto con successo da un’altra azienda, ma offre opzioni di “etichette bianche”, ovvero progetta il pacchetto da vendere, etichetta e vendi il prodotto (generalmente, questo approccio è in uso nelle industrie di bellezza).
In ogni caso, non sottovalutare i problemi: un problema con il white label è la domanda. Sei infatti vincolato con qualsiasi cosa tu ordini e la maggior parte delle aziende con le quali avrai a che fare stabilirà una quantità minima di produzione. Insomma, se non riuscirai a venderlo… dovrai convivere con il surplus!