Stando a quanto affermano gli ultimi dati statistici pubblicati dall’Eurostat, nel corso del mese di gennaio la disoccupazione è rimasta stabile e in linea con le attese, a 9,6 per cento. Il dato rappresenta ad oggi il minimo statistico riscontrato nella serie da maggio 2009.
Più nel dettaglio, il dossier rilasciato dall’Eurostat afferma altresì che i disoccupati nell’eurozona sono ora pari a 15,6 milioni di persone, con una flessione di 56 mila persone rispetto a quanto è stato registrato nel corso della rilevazione effettuata per il mese di dicembre e oltre un milione in meno rispetto a quanto invece era possibile ricondurre un anno prima.
La disoccupazione più bassa si registra in Germania (il tasso è ai minimi dell’eurozona, pari a 3,8 per cento), nei Paesi Bassi (5,3 per cento) e in Austria (5,4 per cento). Di contro, e non è certamente una sorpresa, i picchi più gravi nel tasso di disoccupazione si registrano in Portogallo, con il 10,2 per cento, in Italia, con l’11,9 per cento, in Spagna, con il 18,2 per cento. Il top si raggiunge comunque in Grecia, con un tasso di disoccupazione che è pari al 23 per cento, anche se la rilevazione statistica è ricondotta non al mese di gennaio, come avviene per gli altri Paesi di cui sopra, bensì al precedente mese di dicembre.
Il dato francese è ancora sopra la media eurozona, pari al 10 per cento.
Per quanto concerne le previsioni di breve termine, nel corso del 2017 è lecito attendersi una flessione del tasso di disoccupazione di circa sette decimi a 9,3 per cento da 10,0 per cento del 2016. Vedremo se i dati relativi ai prossimi mesi andranno o meno a confermare tale tendenza, o se invece vi sarà un inversione di trend o una stabilità del dato statistico.