Piccole buone notizie sul fronte dell’inflazione, uno dei temi più temuti dalla Bce. Sebbene siamo molto lontani dal target del 2% che la Bce ha posto in statuto, qualche movimento in senso positivo sembra esserci da alcuni Paesi membri, come l’Italia.
Nel nostro Paese, infatti, i prezzi al consumo sono stati confermati in crescita di +0,3 punti percentuali su base mensile nel mese di maggio, per un’inflazione annua a -0,3 punti percentuali. Anche il dettaglio non mostra particolari novità: i rincari sono infatti stati piuttosto diffusi e i maggiori contributi all’aumento dell’indice generale (nazionale) sono venduti da un incremento di 0,5 punti percentuali su base mensile dei prezzi dei trasporti e da una crescita di 0,4 punti percentuali dei prezzi degli alimentari, e in particolare della frutta fresca (+6,2 punti percentuali su base mensile).
Hanno inoltre contribuito positivamente i rincari dello 0,5 per cento per i servizi ricettivi e di ristorazione (rivisto al rialzo rispetto alla prima stima) e il balzo dell’1,6 per cento dei listini di bevande alcoliche e tabacco, principalmente dovuto all’aumento dei prezzi delle sigarette. Infine, il rimbalzo dei prezzi delle comunicazioni (+0,9 punti percentuali su base mensile) dovuto soprattutto agli apparecchi di telefonia mobile. L’unico capitolo di spesa che ha mostrato un calo dei listini si conferma quello del tempo libero e cultura (-0,2 punti percentuali su base mensile peraltro rivisto al rialzo rispetto alla prima lettura).
Per i prossimi mesi, è possibile che l’inflazione possa proseguire in una strada di tenue rialzo, per poi arrivare a fine anno a stabilizzarsi intorno a 0,6 punti percentuali.