Il dollaro ha chiuso la giornata di ieri in lieve e controllato calo, per il terzo giorno di fila. Le determinanti alla base di tale evoluzione sono state, anche questa volta, i dati macroeconomici USA, con pubblicazione di risultati evidentemente più deboli delle attese. Nella giornata di oggi non vi saranno novità sulle piazze finanziarie a stelle e strisce, considerato che i mercati saranno chiusi per il Thanksgiving. La dinamica del biglietto verde si sta comunque dimostrando coerente rispetto ai fondamentali e, da questo punto di vista, non riteniamo che possano esservi delle significative divergenze rispetto al consenso. Alla luce infatti dei nuovi massimi raggiunti di recente un ulteriore apprezzamento avrebbe richiesto almeno sorprese positive dai dati statunitensi: valutata l’assenza di sorprese positive sul fronte macro, non possiamo che esprimere sostanziale fiducia su quanto sta accadendo. Attenzione però a eventuali novità nella settimana prossima, quando verranno pubblicati gli ultimi aggiornamenti dell’employment report (venerdì 5 dicembre), con quanto ne consegue in caso di notizie positive o peggiori del previsto. Di contro, in questi tre giorni l’euro è risalito specularmente al dollaro da 1,2360 a 1,2532 EUR/USD, ma qui si è improvvisamente fermato, a ulteriore conferma dell’assenza di spunti di forza propria e dalla sua oramai cronica dipendenza da quanto accade in altre piazze. Questa mattina, al fallito tentativo di rivisitare nuovi livelli tecnici, la valuta unica europea ha corretto fino a poco sotto 1,2470 EUR/USD. Attenzione comunque a quanto accadrà nel corso delle prossime ore: se infatti nel pomeriggio l’inflazione tedesca e/o domani la stima di quella dell’area dovessero risultare più basse delle attese, l’euro scenderebbe ulteriormente. Gli analisti tecnici indicano in merito dei supporti a 1,2400-1,2358 EUR/USD. Il tutto, come già anticipato nei paragrafi che precedono, in attesa che possa evidenziarsi quella che è la piattaforma più importante di gioco, la riunione BCE di giovedì e l’employment report USA venerdì. Tra giovedì e venerdì prossimo l’andamento dell’euro potrebbe dunque subire improvvise variazioni positive o negative, con l’impressione che molto dipenderà dall’evento di venerdì, rispetto a quanto anticipato giovedì…