Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che è finalizzato a cancellare del tutto l’istituto del lavoro accessorio, i c.d. “voucher”, sicuramente uno degli strumenti più contestati degli ultimi tempi. In attesa di comprendere quali saranno le novità, viene previsto un regime accessorio per consentire l’utilizzo, fino al 31 dicembre 2017, dei buoni già richiesti alla data di entrata in vigore del decreto: successivamente, con decorrenza 1 gennaio 2018, i vecchi voucher saranno destinati ad andare in soffitta, sostituiti da un nuovo strumento che il governo sta cercando di approntare in queste settimane, che potrebbe ricalcare il modello francese o quello tedesco.
Con l’occasione, peraltro, il governo è intervenuto anche con un decreto legge con l’obiettivo di modificare la disciplina sulla responsabilità solidale in materia di appalti (viene ripristinata integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori).
L’obiettivo del decreto è dunque molto chiaro, visto e considerato che tale provvedimento normativo va a incidere – disinnescandoli – su entrambi i quesiti referendari richiesti dalla CGIL e per i quali era stata prevista la data del 28 maggio. Il presidente del Consiglio Gentiloni ha però affermato che sul tema della regolazione del lavoro saltuario e occasionale verrà avviato nelle prossime settimana un confronto con le parti sociali e il Parlamento per individuare soluzioni alternative e più idonee.
Come già anticipato, per il momento sembrano essere piuttosto probabili i ricorsi a modelli di ispirazione francesi e tedeschi. Il problema principale, come sempre, sarà rappresentato dalla necessità di trovare adeguati fondi pubblici con i quali poter supportare una simile revisione di intenti: vedremo dunque in queste settimane in che modo l’esecutivo andrà a muoversi, nell’auspicio di poter abbracciare una maggioranza di intenti e di sostegni.