All’IFA 2017 ha appena presentato la propria nuova collezione di prodotti. Ma Lenovo sembra pensare anche ad altro. O, meglio, a far ciò è il gruppo Legend, la holding che controlla quello che è il primo produttore mondiale di personal computer, il quale ha affermato di aver rilevato dalla famiglia reale del Qatar il 90% delle azioni della Banque Internationale à Luxembourg (Bil), alla modica cifra di 1,48 miliardi di euro.
Come rammentato dalla stampa internazionale, l’operazione è la più importante mai compiuta oltre i confini domestici dal gruppo cinese, in un contesto in cui il governo di Pechino sta evidentemente cercando di scoraggiare lo shopping selvaggio all’estero di asset non strategici, rispetto ai piani di sviluppo della Cina.
Ma quali sono le caratteristiche del target di questo shopping? In breve, la Banque Internationale à Luxembourg è la prima private bank e anche la più antica del Regno del Lussemburgo, fondata, nel 1856, 161 anni fa. Attualmente impiega oltre 2mila persone in tutto il mondo e gestisce (o, meglio, gestiva alla fine del 2016) asset per un totale di oltre 37 miliardi di euro.
Fino al momento della vendita ai cinesi, la banca era controllata da Precision Capital, uno strumento della famiglia reale del Qatar al 90%, e dal governo lussemburghese, dopo una serie di passaggi di mano, per la parte rimanente.
Ora, l’acquisto da parte dei cinesi mediannte Beyond Leap Limited, la divisione di Hong Kong di Legend Group, la compagine cui fa capo Lenovo. I negoziati pare fossero iniziati già a giugno, favoriti anche dall’embargo contro il Qatar da parte dell’Arabia Saudita, sebbene l’accelerazione decisiva sia giunta solamente nel corso del mese di agosto, e la firma sia stata apposta nella giornata del 1 settembre, a suggellare una trattativa dai grandi numeri.