La sterlina britannica negli ultimi giorni ha avuto modo di rafforzarsi in misura visibile nei confronto del dollaro statunitense, salendo ora a quota 1,40 GBP/USD e riaffacciandosi contro euro a quota 0,76 EUR/GBP. Attenzione, tuttavia, a non cadere in facili tentazioni e considerare quanto avvenuto nel corso degli ultimi giorni come un segnale di inversione rialzista.
Appare evidente – sottolinea una buona parte degli analisti – come gli sviluppi della campagna per il referendum stiano contribuendo a mantenere i rischi verso il basso. Entro le prossime settimane si attende la pubblicazione di un report del Tesoro che conterrà un’analisi completa dei costi e dei benefici dell’appartenenza all’UE nonché dei rischi associati a un’uscita: un report pertanto più dettagliato dell’informativa che per il momento è stata diramata dal governo, e che ha comunque avuto il merito di informare sui potenziali shock economici impattanti in caso di vittoria di coloro che puntano all’uscita dall’area.
Qualcosa, in tal proposito, si muove anche nei confronti del mondo imprenditoriale. Se qualche giorno fa una serie di grandi imprese avevano formulato una lettera in cui si faceva appello affinché il Regno Unito rimanga nell’UE. Ebbene, ieri una rete di 200 piccole imprese ha scelto di muoversi in senso contrario, pubblicando una lettera aperta a favore di Brexit, in risposta a quella precedente.
Il governo intanto continua a ribadire la propria posizione, affermando che i promotori di Brexit non propongono alternative credibili. Osborne (anti-Brexit) e Johnson (attuale sindaco di Londra, pro-Brexit) hanno annunciato che due giorni prima del referendum del 23 giugno terranno un dibattito pubblico su Brexit davanti a 12mila spettatori. Non si tratta solamente di un confronto tra anti e pro Brexit: è altresì il primo confronto pubblico tra i due principali candidati alla successione di Cameron…