Mediobanca ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2016, cominciato il 1 luglio 2016, con risultati in crescita. Di fatti, la società ha annunciato di aver chiuso il primo trimestre del nuovo anno fiscale con un utile netto di 270,7 milioni di euro, in crescita del 10,8 per cento anno su anno, e con un Cet1 fully phased stabile al 12,53 per cento. Il dato rappresenta il miglior risultato trimestrale dal 2008, ed è superiore alle attese del consenso raccolto dalla Banca, che convergevano su 155 milioni di euro. Leggi tutto
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Investimenti Deutsche Bank, utile in forte calo
Si chiude con un utile in forte calo il secondo trimestre per Deutsche Telekcom, una delle principali società tedesche. L’operatore delle telecomunicazioni ha infatti annunciato di aver accusato, nel secondo periodo dell’anno (che va da aprile a giugno 2016) una flessione dell’utile netto del 13 per cento rispetto a quanto maturato nello stesso periodo dello scorso anno, per un livello in termini assoluti pari a 621 milioni di euro. Stando a quanto annuncia il top management societario, la colpa è da ascriversi principalmente al costo del personale, visto e considerato che sarebbero stati messi al ibro ben 400 milioni di euro di costi una tantum. I ricavi sono invece saliti del 2,2 per cento a 17,82 miliardi di euro, mentre l’Ebitda adjustes è cresciuto dell’8,6 per cento a 5,46 miliardi di euro (variazioni su base annua). Leggi tutto
Brexit, il primo impatto sarebbe sulle banche
Una cosa sembra certa, dall’evoluzione Brexit: nell’ipotesi di un’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, sarebbe il settore bancario – e non solamente quello britannico – quello più danneggiato nell’immediato. A confermarlo non solo tutti gli analisti di mercato, quanto anche – implicitamente – la crescente attenzione con cui le autorità di vigilanza stanno valutando con particolarmente attenzione l’evoluzione dei maggiori istituti di credito, e la loro complessiva “tenuta”. Leggi tutto
Trading e bail-in, un pò di chiarezza
Nelle ultime settimane una parte (chissà quanto rilevante) del deludente andamento degli investimenti nelle azioni bancarie è stato imputato all’approdo della nuova disciplina del bail-in, una procedura che ha contribuito a gettare nuove spie di allerta potenziale nel settore bancario, e che ha suscitato tanta confusione in risparmiatori & co. Ma cosa è il bail-in? E quali sono i suoi pro e i suoi contro?
Partiamo con ordine, ricordando che il bail-in è uno strumento di risanamento interno delle crisi bancarie, che consente di svalutare e convertire azioni e crediti per assorbire le perdite bancarie e ricapitalizzare l’istituto in difficoltà. Si tratta pertanto di un tentativo di risoluzione delle crisi bancarie alternativo a quanto abbiamo avuto modo di sperimentare e toccare con mano anche nel recente passato. Leggi tutto