Il dollaro si affaccia sul mercato forex settimanale con una rinnovata solidità. La valuta verde ha infatti facilmente consolidato i guadagni ottenuti successivamente al FOMC, e può ora veleggiare sereno sulla scia di dati Pil USA del terzo trimestre migliori del previsto (la crescita è del 3,5% t/t, da 4,6%, contro consenso del 3%). In ogni caso, a creare le basi di beneficio è stato soprattutto il messaggio trasmesso dalla Fed, con la conseguenza di rendere le prossime mosse della banca federale a stelle e strisce maggiormente ficcanti per il futuro dei cambi valutari. Su tale fronte, rilevante sembra essere la giornata del venerdì 7 novembre, quando verranno pubblicati i dati contenuti nell’employment report: il bivio è tale che se le statistiche fossero deludenti, il dollaro potrebbe correggere fino ad erodere – totalmente o parzialmente – i guadagni ottenuti post FOMC. Leggi tutto
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Scommettere sul dollaro per salvare l’euro
Secondo quanto affermava qualche ora fa Maurizio Ricci sul quotidiano La Repubblica, i primi a doversi augurare che il dollaro continui la sua strada di apprezzamento sono proprio i cittadini europei. In altri termini – si sentenziava – sarà proprio il dollaro (o, meglio, il cambio dollaro / euro) a salvare la tanto deteriorata valuta unica.
Il trend dell’euro è d’altronde ben avviato in tal senso. Questa primavera la valuta unica quotava 1,40 sul dollaro. Ad agosto aveva già toccato 1,33 dollari, mentre la scorsa settimana si sono raggiunti 1,27 dollari. La caduta è tuttavia solo agli inizi, considerato che gli analisti stimano una discesa a quota 1,25 entro Natale e, quindi, 1,23 entro la primavera 2015. Tutto qui? Non proprio, perchè secondo molti macroeconomisti la caduta continuerà ancora a lungo, nell’arco del 2015 – quando la Fed inizierà a alzare i tassi di interesse, mentre la Bce continuerà ad agire con politiche monetarie opposte – e quindi nel 2016 e, infine, nel 2017, quando tra euro e dollaro dovrebbe esserci la parità: 1 euro contro 1 dollaro. Leggi tutto
Euro e dollaro: previsioni di inizio settimana
Il dollaro ha aperto la settimana con una buona prestazione, supportato dai dati positivi provenienti dal mercato immobiliare (gli indici di riferimento sono infatti saliti oltre le attese). Bene anche l’andamento dei rendimenti sul territorio a stelle e strisce, dopo un calo attribuibile all’andamento deludente della produzione industriale. L’attenzione odierna è invece incentrata sulla pubblicazione dei dati dell’inflazione di luglio: in questa fattispecie, qualora i dati dovessero sorprendere verso l’alto, è probabile un corposo apprezzamento del dollaro, che supererebbe i massimi di due settimane fa. Per quanto meno forti, riteniamo che altri indicatori che potrebbero potenzialmente nuocere o beneficiare il dollaro, potrebbero essere gli elementi statistici sull’andamento delle licenze edilizie e dei nuovi cantieri. Leggi tutto