Nel suo fitto testamento, il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, ha chiuso le porte alla possibilità di diventare una cooperativa. ora e per sempre. Nel documento del fondatore della più grande catena di supermercati in Italia, è infatti contenuto un riferimento esplicito alla volontà che Esselunga non finisca mai nelle mani di una cooperativa, per una decisione che è definitiva.
Il documento, di 13 pagine, è stato redatto il 9 ottobre 2014 nello studio Marchetti, e contiene numerosi spunti di riflessione per il tessuto imprenditoriale italiano. “Dopo tante incomprensioni e tante, troppe amarezze – dice il testamento – ho preso una decisione di fondo per il bene di tutti, in primis le diecine di migliaia di persone i cui destini dipendono da noi”. Leggi tutto