Tempo di aggiornamenti macro economici anche in Giappone, dove l’istituto nazionale di statistica accerta che l’inflazione, rilevata nel corso del mese di marzo (ultimo mese al quale è possibile ricondurre una statistica ufficiale) rimane debole. Il CPI nazionale è aumentato di 0,2 per cento anno su anno, contro 0,3 per cento anno su anno del periodo immediatamente precedente. Leggi tutto
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Aumenta di poco l’inflazione americana
Aumenta, pur di poco, l’inflazione negli Stati Uniti. Stando a quanto affermano le ultime statistiche condotte a livello locale, il CPI a ottobre aumenta infatti di 0,4 punti percentuali su base mensile e di 1,6 punti percentuali su base annua sulla scia del rialzo del prezzo della benzina (gonfiato dalla correzione stagionale). L’indice core aumenta di 0,1 per cento mese su mese (2,1 per cento anno su anno), contro attese per un incremento di 0,2 per cento mese su mese. Leggi tutto
Euro, cresce un pò l’inflazione dei Paesi membri
Piccole buone notizie sul fronte dell’inflazione, uno dei temi più temuti dalla Bce. Sebbene siamo molto lontani dal target del 2% che la Bce ha posto in statuto, qualche movimento in senso positivo sembra esserci da alcuni Paesi membri, come l’Italia.
Nel nostro Paese, infatti, i prezzi al consumo sono stati confermati in crescita di +0,3 punti percentuali su base mensile nel mese di maggio, per un’inflazione annua a -0,3 punti percentuali. Anche il dettaglio non mostra particolari novità: i rincari sono infatti stati piuttosto diffusi e i maggiori contributi all’aumento dell’indice generale (nazionale) sono venduti da un incremento di 0,5 punti percentuali su base mensile dei prezzi dei trasporti e da una crescita di 0,4 punti percentuali dei prezzi degli alimentari, e in particolare della frutta fresca (+6,2 punti percentuali su base mensile). Leggi tutto
Euro e dollaro: previsioni di inizio settimana
Il dollaro ha aperto la settimana con una buona prestazione, supportato dai dati positivi provenienti dal mercato immobiliare (gli indici di riferimento sono infatti saliti oltre le attese). Bene anche l’andamento dei rendimenti sul territorio a stelle e strisce, dopo un calo attribuibile all’andamento deludente della produzione industriale. L’attenzione odierna è invece incentrata sulla pubblicazione dei dati dell’inflazione di luglio: in questa fattispecie, qualora i dati dovessero sorprendere verso l’alto, è probabile un corposo apprezzamento del dollaro, che supererebbe i massimi di due settimane fa. Per quanto meno forti, riteniamo che altri indicatori che potrebbero potenzialmente nuocere o beneficiare il dollaro, potrebbero essere gli elementi statistici sull’andamento delle licenze edilizie e dei nuovi cantieri. Leggi tutto