Secondo quanto affermano le ultime stime compiute da Sace, il 2016 che si è appena concluso è stato per l’internazionalizzazione dell’Italia un anno non completamente positivo. Per quanto concerne ad esempio il lato export, i flussi commerciali che dall’Italia hanno preso la via estera sono cresciuti di +0,2 punti percentuali nei primi dieci mesi dell’anno, rispetto a quanto non fosse avvenuto dieci mesi prima, anche se Sace ipotizza che l’intero esercizio si sia chiuso con una performance compresa tra +0,5 e +0,8 per cento. Una crescita lenta, pertanto, come avvenuto anche nel 2013, ma molto lontana da quel +3,9 per cento che era stato messo a segno dall’export italiano nel 2015, quando il Paese riuscì ad andare più veloce della media del commercio mondiale, il cui tasso di incremento complessivo, secondo la Wto, fu del 2,8 per cento. Leggi tutto
Tag: italia
Forex euro, ecco come cambiano i dati macro italiani
Giornata intensa di pubblicazioni macro per l’Italia. A cominciare, principalmente, dalle vendite al dettaglio, salite di tre decimi su base congiunturale a febbraio (interamente ascrivibile ai volumi), spiegata prevalentemente dagli alimentari (+0,7 per cento m/m). È il maggior rialzo dallo scorso luglio. Su base annua, le vendite accelerano a 2,7 per cento, un massimo da quasi due anni. Tutte le tipologie distributive registrano un aumento, particolarmente marcato per i discount di alimentari (+4,8 per cento a/a).
L’incremento su base tendenziale – afferma l’Istat – riguarda senza eccezione anche tutti gruppi di prodotti, tra cui spiccano i prodotti di profumeria e cura della persona (+3,1 per cento); i progressi più contenuti si registrano per giochi, giocattoli, sport e campeggio (+1,1 per cento) e prodotti farmaceutici (+1,2 per cento). In sintesi, il dato conferma che la ripresa delle vendite al dettaglio non è finita: il trend recente di reddito, fiducia e occupazione resta coerente con un ulteriore recupero per la spesa delle famiglie. Leggi tutto
Dati macro Italia, l’OCSE vede nero
L’OCSE boccia ancora una volta le stime dell’Italia sull’andamento della produttività interna lorda, retrocedendo le stime già elaborate dal governo. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone Standard & Poor’s, con l’agenzia di rating che, evidentemente, non ritiene possibile un’uscita di breve termine dell’Italia dalla fase recessiva e dalla congiuntura negativa. Leggi tutto