Dopo la buona trimestrale di Intesa Sanpaolo, il settore bancario può tirare ulteriore sospiro di sollievo con i risultati di Unicredit: l’istituto di credito, nel corso del trimestre aprile – giugno 2014, conferma infatti le buone tendenze già avviate nel corso dei primi tre mesi dell’anno, dimostrando un incremento del commissionale, uno sviluppo del margine di interesse (soprattutto grazie all’apprezzamento diffuso dei servizi) e il calo dei crediti deteriorati e dei relativi accantonamenti. Complessivamente, l’utile netto sale a quota 403 milioni di euro, con provvista di 1,1 miliardi di euro.
Stando a quanto affermato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni a margine della pubblicazione dei dati, “i risultati positivi confermano la buona performance commerciale del gruppo, malgrado un quadro macro ancora incerto, e ci avvicinano all’obiettivo di circa 2 miliardi di utile netto per il 2014, diventato più sfidante alla luce della modifica dell’imposta sulla valutazione della quota in Banca d’Italia, non inclusa nelle nostre previsioni”, con chiaro riferimento a quanto avvertito in materia di maggiorazione dell’imposta sulla rivalutazione del 20% nell’istituto di vigilanza (costata oltre 200 milioni di euro al gruppo bancario).
Per quanto concerne il profilo patrimoniale, Unicredit rende noto che il coefficiente Cet1 sale al 10,4% contro il 9,5% del primo trimestre, e al 10,8% nel regime di transizione regolamentare, grazie alla riduzione delle attività ponderate per il rischio, agli utili capitalizzati, al dividendo in natura e all’incremento della riserva di attività finanziarie disponibili per la vendita e per l’oscillazione cambi.
Nella parte alta del conto economico riscontriamo ricavi in calo del 2,8% rispetto a un anno prima, con una flessione a 5,7 miliardi di euro. In calo anche i costi, pari a 3,4 miliardi di euro (- 2%), mentre le commissioni crescono addirittura dell’8,5% rispetto a un anno fa, meglio dell’incremento del margine di interesse (+ 5,9%).
Infine, l’istituto di credito ha annunciato qualche cambiamento manageriale: il più importante riguarda Jean Pierre Mustier, vice direttore generale e responsabile del Corporate Investment Banking, che dal 1 gennaio 2015 lascerà spazio a Gianni Franco Papa.